mercoledì 6 luglio 2016

Come un palloncino

Ho paura che non tornerò mai più quella di prima.
Susanna Casciani, una dei miei "rilasciatori'' di aforismi preferiti, ha chiamato il suo primo libro " Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore. " e io sono contenta per lei che sia arrivata a questa consapevolezza che di sicuro la renderà viva, ma forse io, un po' per l'età maggiore, per esperienze vissute e per delusioni accumulate, non la penso mica tanto più cosi. E non parlo di aspettative tradite, di immaginari favolistici che poi non si sono rivelati tali, perché quello son sicura di averlo fatto a mia volta: perché magari pensi o fantastichi che qualcuno sia fatto in un certo modo o ti illudi che la pensi come te, che abbia l'anima simile alla tua e senza un motivo razionale ti ci attacchi e sei convinta di aver trovato l'amore o l'amico con la A maiuscola della tua vita e invece... e invece poi apri gli occhi e ti svegli. 
No, parlo di dichiarazioni di intenti, di quasi giuramenti e patti di sangue, di parole di elogio e di stima, di "come mi capisci te, nessuno mai", "sento di potermi confidare con te come fossi mia sorella" e magari mi conosce appena da due giorni. 
Castelli che crollano al primo colpo di vento lasciandoti umiliata e svuotata come un palloncino senza elio. 
Ora mi sento come fossi stata travolta da uno schiacciasassi. E il bello è che all'apparenza è tutto normale: mangio, parlo, sorrido, guardo film, leggo, ma dentro sono in tanti piccoli pezzi che cerco faticosamente di ricomporre. 
Ma io sono mai stata brava con i puzzle. 
Ho paura che non mi fiderò mai più di nessuno.


Nessun commento:

Posta un commento